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Padova città d’acqua

A Padova la questione “acqua” riguarda la riapertura dei canali tombinati nel ‘900 e appare una sfida ricca di tensioni immaginative, di implicazioni economiche e sociali. Fin dalle origini l’acqua dei canali ha deciso la “forma urbis” di Padova ed ha fatto parte dell’alfabeto compositivo della città. L’acqua fa parte integrante del paesaggio urbano: i porti, le scalinate al Portello, la conca idraulica delle Porte Contarine, i ponti, i mulini erano e sono ancora oggi fra le parti più significative della città. Perciò gli Amissi del Piovego avvallano l’affermazione dell'urbanista Pier Luigi Cervellati : “Se Padova vorrà ritrovare la sua identità e la sua forza espressiva dovrà riaprire i suoi canali. E così se ne andranno alcuni orrori del Novecento!” e ciò appare come la sintesi di una politica urbanistica e culturale che abbia come scopo centrale fare di Padova “la città bella“.

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